Twitter sta eliminando le parole razziste dal linguaggio di programmazione

I tecnici e gli ingegneri di Twitter sono a lavoro per sostituire alcuni termini del linguaggio di programmazione in quanto offensivi dal punto di vista razziale.

Un progetto che, in realtà, va avanti da gennaio, capitanato dal programmatore di Twitter Regynald Augustin, che ha tentato di coinvolgere i suoi colleghi a sostituire i termini tipici del gergo della programmazione come master, slave, blacklist, whitelist, perché assumono all’esterno una connotazione negativa e richiamano periodi bui della storia come la tratta degli schiavi negli Stati Uniti.

Secondo quanto riferito da Cnet, nell’ultimo periodo il team ha allargato il proprio raggio d’azione e ora sta lavorando per escludere anche parole che possono essere riconducibile a qualunque tipo di discriminazione. Per gli ingegneri di Twitter: “il linguaggio inclusivo svolge un ruolo fondamentale nella promozione di un ambiente a cui appartengono tutti”. Una rivoluzione linguistica che sta avvenendo, secondo Zdnet, anche sul sito GitHub, che offre servizi di hosting per progetti software, dove gli sviluppatori stanno lavorando per sostituire i termini che risultano controversi e offensivi.

Anche se il progetto ha avuto inizio già nei primi mesi dell’anno nuovo, la situazione particolare negli Stati Uniti e il movimento Black Lives Matter sono due fattori che hanno sensibilizzato di molto la società rispetto al tema della disuguaglianza razziale e hanno permesso una maggiore accelerazione verso il cambiamento che stava avvenendo ormai da anni, ma troppo lentamente e in sordina.

Fonti: Wired.it